Il PNRR, ovvero il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, è stato introdotto dal Governo italiano il 30 aprile 2021. Il Piano intende rilanciare il Paese dopo la crisi pandemica Covid-19, incentivare la transizione ecologica e digitale, favorire un cambiamento strutturale dell’economia, partendo dal contrasto alle diseguaglianze di genere, territoriali e generazionali. Il Piano segue gli obiettivi previsti dal programma Next Generation EU (NGEU), introdotto a luglio 2020 da parte dell’Unione Europea per salvaguardare il sistema economico degli Stati Membri. NGEU mette a disposizione risorse pari a 750 Miliardi di euro al fine di stimolare la crescita, gli investimenti e le riforme strutturali e settoriali. Il programma comprende principalmente due strumenti:
- RRF (Dispositivo per la Ripresa e Resilienza) avente una durata di sei anni (2021-2026) e una dimensione totale, a livello europeo, pari a 672,5 Miliardi di euro;
- REACT-EU (Pacchetto di assistenza alla ripresa per la coesione e i territori d’Europa) è uno strumento di breve termine (2021-2022), avente una dimensione totale, a livello europeo, pari a 47,5 Miliardi di euro e volto a supportare la fase iniziale di rilancio delle economie.
L’iniziativa NGEU canalizza notevoli risorse verso Paesi quali l’Italia che, pur caratterizzati da livelli di reddito pro capite in linea con la media dell’Unione Europea, hanno recentemente sofferto di bassa crescita economica ed elevata disoccupazione.
Al nostro Paese, infatti, sono state destinate risorse pari a 191,5 Miliardi di euro in termini di Fondi RRF.
A questi stanziamenti sono state aggiunte risorse pari a 13,5 Miliardi di euro sotto forma di fondi REACT-EU e risorse del Piano Nazionale per gli Investimenti Complementari (PNC) per un importo pari 30,5 Miliardi di euro.
L’Italia, a fronte di questo, dispone quindi di risorse per un importo complessivo di 235 Miliardi di euro, che corrispondono, circa, al 14 per cento del Prodotto Interno Lordo (PIL) italiano.
Il dispositivo RRF, alla base del Programma NGEU, richiede a ciascun Stato Membro di presentare un pacchetto di investimenti e riforme: il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che si articola in sei Missioni, sviluppandosi su tre assi strategici condivisi a livello europeo.
Il Piano deve inoltre rispettare il principio di Non Causare Danni Significativi (Do No Significant Harm – DNSH), ovvero contribuire in modo sostanziale alla tutela dell’ecosistema senza arrecare danno agli obiettivi ambientali e focalizzarsi su obiettivi e traguardi ben definiti.
L’Italia ha stanziato risorse del RRF, per un importo complessivo pari a 191,5 Miliardi di euro, per il raggiungimento delle SEI MISSION previste dal Regolamento RRF, ripartito come di seguito:
Le risorse messe a disposizione dal RRF consentiranno all’Italia di far fronte al gap di investimenti infrastrutturali, legato anche al contenimento della spesa pubblica negli anni successivi alla crisi del 2010-2011, e di aggredire gli ampi divari sociali e territoriali, in particolare quelli relativi al Mezzogiorno garantendo così la ripresa del processo di convergenza con le aree più sviluppate del nostro Paese.
Il Piano comprende dunque un ambizioso progetto di riforme volto a rafforzare il Paese sostenendo in particolare la crescita e la resilienza delle PMI, che costituisco il vero motore propulsivo del sistema Italia. L’obbiettivo è quello di mettere a disposizione delle Piccole e Medie imprese agevolazioni sotto forma di contributi a fondo perduto e crediti d’imposta volti a consolidare la capacità delle filiere produttive di competere sui mercati internazionali, mobilitare pari opportunità all’imprenditoria femminile e giovanile e sostenere l’innovazione digitale e la riqualificazione energetica.
“Il nostro Paese deve combinare immaginazione, capacità progettuale e concretezza, per consegnare alle prossime generazioni un Paese più moderno, all’interno di un’Europa più forte e solidale” – Mario Draghi, Presidente del Consiglio dei ministri.
Autori: Rajwinder Kaur e Alessandra Signorini